Green Pass anche per andare in ufficio? Cosa potrebbe succedere a settembre

La sabbia è ancora calda sotto i nostri piedi e già iniziamo a preoccuparci di quello che accadrà a settembre nei nostri uffici. Secondo i dati di un recente studio condotto da Illimity e pubblicati su Il Sole 24 Ore il 73% degli italiani e delle italiane preferirebbe continuare a lavorare in smartworking, mentre molte aziende si preparano a rientrare con una formula ibrida che prevede il Green Pass per i e le dipendenti. Negli ultimi giorni molti imprenditori e imprenditrici italiani, da Roberto Cucinelli a Emma Marcegaglia, si sono dichiarati a favore del Green Pass per il rientro, ma la maggior parte delle aziende ancora non si è pronunciata.

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L’incertezza del rientro

Un’incertezza che sta diventando fonte di stress per 6 italiani su 10 che non sanno come immaginarsi la vita da settembre in poi, complici anche le notizie discordanti degli ultimi giorni sul mondo della scuola. La sera del 2 agosto i sindacati sono stati convocati a Palazzo Chigi per affrontare il tema del green pass in fabbrica e nei luoghi di lavoro; anche Confindustria sta raccogliendo i pareri dei suoi associati e associate. E le persone? Il 37% dice che tornerà in azienda full time da dopo le ferie, ma che ancora non sa quali disposizioni verranno prese a livello aziendale per garantire la sicurezza dei e delle dipendenti.

Green Pass e sicurezza a settembre

La sicurezza sul posto di lavoro torna a essere quindi uno dei temi caldi delle chiacchiere fin sotto l’ombrellone. Secondo le ultime notizie Confindustria, i Sindacati e le Associazioni di Categoria sarebbero tutti d’accorso sulla necessità di proseguire la campagna vaccinale e tutti favorevoli anche al Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro, purché però sia una legge dello Stato a stabilirlo e non accordi tra le parti. Parti che chiedono alla Politica regole chiare e tempi definiti, a dimostrazione che ciò che cui più è mancato nella gestione dell’emergenza pandemica è proprio la mancanza di una comunicazione chiara e trasparente. Gli altri punti comuni sono le modalità di applicazione di una eventuale legge che regolamenti l’introduzione del Green Pass, come strumento di sicurezza sul lavoro e quindi come modalità di accesso agli uffici, e i costi, che nessuna delle parti vorrebbe veder cadere su di sé.

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Il lavoro di domani

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, i reparti HR non hanno mai smesso di farsi queste domande nell’anno e mezzo appena trascorso. I driver che guideranno quindi questa progettazione del lavoro da settembre in poi saranno la formazione, i piani di sviluppo delle competenze a livello individuale, basati su obiettivi chiari e condivisi, una comunicazione sempre più trasparente e inclusiva e una ibridazione tra smart-working e lavoro come l’abbiamo sempre conosciuto. Se il Green Pass verrà utilizzato effettivamente come strumento per la sicurezza delle persone, ancora non è chiaro, certo è che è necessario pensarci e prendere una posizione, vantaggiosa per tutte le parti coinvolte, il prima possibile. Che settembre è ormai dietro l’angolo.

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