Il piacere (e la fatica) di imparare

Imparare è bello, ma faticoso e, diciamoci la verità, a nessuno piace far fatica. Però, come chi sa bene chi ama la montagna, guardare il panorama dalla cima è qualcosa di impagabile. Imparare senza fatica è qualcosa che affascina così tanto che persino Wiki-How ha dedicato cinque dei suoi impagabili consigli  a come fare per studiare più facilmente. Un punto cruciale, che individua anche Wiki-How, è la motivazione che ci spinge a voler apprendere qualcosa di nuovo. 

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É solo una questione di motivazione?

Durante la pandemia è diventato evidente che le abitudine formative di persone e aziende sono cambiate. Come riscontrato da Speexx, nell’ultimo anno e mezzo le aziende hanno iniziato a inserire la formazione “on the flow” nel lavoro quotidiano e non come appendice pre o post lavoro; di concerto, le persone hanno iniziato a preferire corsi molto concreti che favorivano le interazioni personali e che potevano essere di supporto nelle task concrete della vita di tutti i giorni. 

Dunque non è solo questione di motivazione, ma come sostiene Pietro Boscolo in La Fatica e il piacere di imparare”, per incoraggiare atteggiamenti positivi e creare un clima favorevole alla crescita, uno degli aspetti essenziali che devono essere presi in considerazione all’interno di ogni sistema educativo è proprio la motivazione all’apprendimento. Che, se da un lato, ci aiuta ad affrontare i compiti assegnati e le sfide quotidiane che incontriamo nel nostro lavoro, dall’altro è influenzata da diversi fattori legati alla nostra personalità, al nostro livello di stanchezza e alla nostra condizione lavorativa. Per imparare, facendo meno fatica, è dunque possibile lavorare sulla propria motivazione, facendo attenzione a ciò che ci interessa, a ciò che è strutturato in un modo che ci fa toccare con mano i risultati del nostro impegno e, infine, agli obiettivi che vogliamo raggiungere. 

La motivazione basata sui nostri interessi

Se il contenuto ci interessa, è più facile imparare. Se però basassimo la nostra motivazione solo sul gradimento di ciò che dobbiamo imparare, approcciare temi nuovi diventa ogni volta una grande fatica. E allora? Allora, possiamo lavorare sulla proattività e sulla capacità di immaginazione delle persone. Sì, perché, come esseri umani, siamo da sempre affascinati a capire come funzionano le cose. Se, quindi, proviamo ad approcciarci anche al tema più noioso con uno sguardo curioso, tentando di riportare quello specifico contenuto alla nostra vita oppure a chiederci in che modo potrebbe esserci utile, immaginando scenari sempre più diversi, saremo più motivati e motivate a saperne sempre di più. 

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ragazza che studia intensamente davanti un pc

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La motivazione basata sui nostri risultati

Un altro modo per supportare la nostra motivazione all’apprendimento è farci sostenere dai risultati. Se ho imparato facilmente lo spagnolo, è possibile che imparerò facilmente anche il portoghese. Un’aspettativa che, se da un lato rende molto più positivo e forte il nostro approccio, qualora venisse disattesa, farebbe calare ancora di più la nostra motivazione. Il modo più efficace per gestire questo aspetto è quello strutturare percorsi di formazione che da un lato presentano una struttura a step che prevedono un reward; dall’altro che sono costruiti sul percorso di carriera della singola persona, all’interno di un piano volto a potenziare i punti di forza e a intervenire in modo positivi sulle aree di miglioramento. A cambiare, infine, deve anche essere il nostro approccio all’errore: sbagliare succede, un fallimento non deve essere visto come un ostacolo all’apprendimento, bensì come un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo.

Speexx realizza progetti di formazione e valutazione linguistica blended a distanza per le aziende. Aiutiamo le grandi organizzazioni in tutto il mondo a incrementare la produttività attraverso il miglioramento delle competenze comunicative dei propri dipendenti.

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La motivazione basata sugli obiettivi

All’interno di un percorso di formazione personalizzato e costruito sugli interessi e le caratteristiche di ciascuno, anche nel rispetto delle nostre reciproche diversità, la motivazione finisce per coincidere con l’orientamento agli obiettivi. A seconda degli obiettivi, è possibile poi evidenziare tre differenti tipi di approccio all’apprendimento: il primo è prestazionale, per cui le persone si impegnano al fine di ottenere prestazioni, e di conseguenza valutazioni, migliori; il secondo è di evitamento, per cui le persone si inseriscono in percorsi di formazione per evitare ripercussioni negative sulle proprie condizioni attuali; infine c’è l’approccio basato sulla competenza, che è quello che più sostiene la motivazione e fa sentire meno la fatica, perché è quello per cui impariamo perché abbiamo piacere ad approfondire per divenire sempre più competenti nel nostro settore. In ogni modo, a prescindere dall’approccio che una persona può avere, tutto fa il percorso e più gli obiettivi sono precisi, concordati e concreti, sarà molto più facile visualizzarli “quando il gioco si fa duro”.

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