Benvenuti in una nuova era: quella del capitalismo umanistico | È cambiato il modo di misurare il successo

Che alla parola capitalismo possa seguire l’aggettivo “umanistico” può sembrare strano, eppure è possibile. Anzi a ben guardare in Italia questo accostamento viene utilizzato dal guru del cachemire Brunello Cucinelli almeno dal 2015.  Il capitalismo umanistico può diventare oggi anche un buon parametro per misurare il successo di un’organizzazione, dato che alcuni dei suoi assunti sono diventati imprescindibili nel mercato del lavoro, se non – ancora – per tutti i datori di lavoro, di certo per la maggior parte dei lavoratori.

Le persone non si aspettano e non vogliono più solo un lavoro dalla propria azienda, pretendono che questa produca e trasmetta valore, che abbia un impatto sociale, che sia qualcosa in cui riconoscersi. Man mano che il mercato del lavoro si evolve sembra evidente che il capitalismo umanistico non è un modello possibile solo grazie al successo di fondo dell’azienda ma è un modello sostenibile che contribuisce al successo dell’organizzazione e aumenta la produttività dei lavoratori.

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Il caso Brunello Cucinelli 

L’impresa leader nell’abbigliamento di lusso, nonostante sia quotata in borsa con ricavi annuali che superano i 500 milioni, segue un modello culturale e di risorse umane unico.

Il capitalismo umanistico, secondo Cucinelli, significa perseguire la crescita e la redditività in un “modo gentile”. Questo accade attraverso un insieme di politiche e norme comportamentali che sono diventate il simbolo del successo dell’azienda. Per fare solo qualche esempio pratico la giornata di lavoro (anche per i dirigenti) è limitata e le e-mail non devono essere inviate al di fuori dell’orario lavorativo.

Il valore sociale: le aziende non operano nel vuoto 

Il nostro posto nel mondo come persone e comunità sta diventando una priorità assoluta per le aziende. Un’azienda non può più concentrarsi solo sull’offerta di un prodotto o sulla fornitura di un singolo servizio. Le aziende non operano nel vuoto, sono composte da persone, e come ognuno di noi, sono parte della società in cui esistono e operano, e da cui dipendono.

Sempre più spesso, le aziende devono sviluppare, come parte delle loro strategie di crescita, proposte di valore incentrate non solo sul rendimento per gli azionisti, ma su un coinvolgimento condiviso di tutti gli attori, per attrarre e mantenere un ecosistema di business vibrante, dai dipendenti e clienti, ai fornitori, alle comunità locali e alla società in generale.

ragazza che presenta alla lavagna

Una nuova misura per il successo

Sta cambiando il significato dell’essere un’azienda di successo. Il successo oggi inizia a misurarsi in modo diverso rispetto a venti o trenta anni fa. Le aziende in passato misuravano il successo basandosi sulla massimizzazione del valore per gli azionisti e dei profitti.  Oggi conosciamo un mondo diverso, in cui quel modello di successo ha prodotto danni, per le persone e per l’ambiente. E le organizzazioni non possono ignorarli. Per questo oggi il successo si misura guardando alla differenza positiva che le aziende producono nella società, e poi alla soddisfazione delle richieste degli azionisti.

Gli azionisti saranno sempre importanti perché, si sa, nel mondo degli affari, è il capitale che rende possibile tutto ciò che segue, ma non sono più l’unica priorità. E soprattutto anche il capitale può seguire una linea etica e sostenibile.

Il futuro sarà molto più incentrato sull’incontro tra umanità e mondo degli affari, e su come le aziende modellano i loro valori e le loro culture in vista di questo appuntamento. Mark Carney, l’ex governatore della Banca d’Inghilterra, ha dichiarato in una recente intervista all’Economist che esiste la possibilità che “l’abisso tra ciò che i mercati apprezzano e ciò che le persone apprezzano si chiuderà”.

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Il ruolo delle nuove generazioni

Le aziende dovranno anche capire come attrarre e trattenere meglio i dipendenti, e non si tratta più solo di stipendio. Già i Millennials ma ancor di più i membri della Gen Z si preoccupano di sentirsi collegati all’anima dell’azienda per cui lavorano.  Fanno domande come: “Come dimostra la mia azienda il suo impegno a prendersi cura di me come persona, non solo come un ingranaggio?” o “Il mio datore di lavoro si preoccupa del mondo fuori dalle nostre mura?”.

Le persone cercano un significato nel loro lavoro e un’azienda di cui essere orgogliosi. E questa connessione delle aziende al bene più grande sarà fondamentale per il loro successo. Le aziende dovranno dimostrare la loro autentica dedizione al miglioramento delle comunità e del mondo in cui viviamo per attrarre e mantenere dipendenti e clienti. Dovranno dimostrare il loro impatto sociale, la sostenibilità ambientale e la governance etica.

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