Il potere di avere relazioni sane e positive sul luogo di lavoro: ci sentiamo meglio quando non siamo soli nei nostri sforzi

Il fatto di avere delle relazioni sane e positive sul luogo di lavoro potrebbe essere dato per scontato. Eppure, nonostante i benefici certificati da studi e dati, anche sulla produttività, non è detto che in tutti i luoghi di lavoro si stringano questi legami. Anzi. Sono sempre di più i dipendenti giovani, giovanissimi, che si sentono sfiniti, avvertono calo dell’efficienza lavorativa, aumento del distacco mentale, cinismo rispetto al lavoro, anche nelle prime fasi della loro carriera.

Ma il nostro senso di connessione con gli altri non ha solo un impatto sulla nostra salute mentale. Influenza in modo diretto la nostra motivazione. Ci sentiamo meglio quando ci viene ricordato che non siamo soli nei nostri sforzi e che le nostre esperienze non sono solo nostre. Uno degli aspetti che rende il burnout dannoso è il suo legame intrinseco con la solitudine. Ecco perché oggi non è più un privilegio stringere relazioni sane ma un elemento necessario per far funzionare l’organizzazione.

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Un esempio: la storia di Kushal Choski

Kushal Choksi era un agente di successo di Wall Street che l’11 settembre 2001 aveva appena varcato le porte della seconda torre gemella quando è stata colpita. Come racconta Choksi nel suo best-seller, On a Wing and a Prayer, una volta che si è trovato faccia a faccia con la morte, dopo essersi concentrato per tutta la vita solo sul fatturato, ha iniziato a mettere in discussione il suo approccio al lavoro.

La prospettiva di Choksi si è tradotta in un nuovo rapporto con i suoi dipendenti e un nuovo modello di leadership. Ha iniziato a puntare sulle caratteristiche di ognuno senza guardare solo al risultato e ha iniziato a venire incontro alle esigenze dei membri del team. E nel fare tutto questo, scrive di essersi sentito “più completo che mai” come persona. Alla fine, ha lasciato la sua carriera aziendale per avviare alcune suoi progetti e i suoi ricavi sono saliti alle stelle. La sua ultima impresa, Elements Truffles, un’azienda di cioccolato artigianale, è un’impresa sociale di successo che dona il 25% dei suoi profitti all’istruzione infantile in India.

ragazza che presenta alla lavagna

Oltre l’esperienza, un po’ di ricerca

La storia di Choksi è stimolante, ma non è sorprendente se considerata nel contesto di ciò che la ricerca dice su come i leader efficaci motivano le persone. Lo dicono i dati provenienti dal campo della psicologia sociale che dimostrano che i leader che danno priorità alle relazioni con i propri dipendenti, orientati ai valori della trasparenza e dell’empatia, lavorano meglio. Di conseguenza, anche i loro dipendenti ottengono risultati migliori: sono più impegnati, meno propensi a cambiare lavoro, più fedeli e più produttivi.

Il fatto che i dipendenti ottengano risultati migliori quando si sentono rispettati e coinvolti ha senso se si considera che la cultura aziendale ha un’influenza molto maggiore sul benessere dei dipendenti rispetto a stipendi e benefit, come rivela uno studio di Glassdoor. La ricerca ha dimostrato che la felicità produce il successo sul posto di lavoro. E quando si scava più a fondo per esplorare cosa significhi “felicità” sul lavoro per i dipendenti, si scopre che si tratta di relazioni positive.

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Cinque principi per migliorare le relazioni sul lavoro

Di seguito sono riportati cinque principi per migliorare i rapporti di lavoro, presi in prestito dalla letteratura sulla leadership e dalle ricerche di psicologia sociale sulle relazioni interpersonali. Che si tratti di un contesto lavorativo o personale, tutte le relazioni fioriscono anche così.

Il primo è la trasparenza e l’autenticità: i rapporti di lavoro sani richiedono una comunicazione chiara, coerente, onesta e aperta, che di per sé è l’elemento chiave della fiducia. Poi, l’ispirazione: nelle relazioni sane, le persone si sollevano a vicenda ispirandosi l’un l’altro per essere la versione migliore di sé stessi. Tre, l’intelligenza emotiva: il modo in cui gestiamo le emozioni, soprattutto negative, è fondamentale per la capacità di gestire i conflitti. Quattro, la cura di sé: per mantenere un legame con gli altri è necessario mantenere anche il proprio equilibrio e la propria sanità mentale, imparando che cosa ci fa resistere meglio allo stress, prendendo le meritate vacanze, sfruttando le pause. Infine, i valori della leadership: una guida gentile crea ambienti di lavoro positivi che producono di più. “Nessuno è in grado di generare tanto impegno e prestazioni quanto i leader che riescono a trovare un equilibrio tra la testa e il cuore”, ha detto Kushal Choksi in un’intervista legata alla sua esperienza.

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