La rivoluzione digitale nel Corporate Learning

La maggior parte di noi è testimone di come l’innovazione abbia condizionato le rapide evoluzioni comunicative, tecnologiche e sociali degli ultimi decenni. I dispositivi, sempre più all’avanguardia, rimpiazzano il giornale cartaceo; la ricerca online è ormai da preferirsi a quella cartacea; le pagine sfogliate sono inferiori in numero a click e scroll-down quotidiani.

In questi anni dinamici cambia anche il modo di lavorare: nascono team dislocati geograficamente e sorge l’esigenza di nuovi diritti per tutelare chi lavora in spazi virtuali. In uno scenario in continua e rapida trasformazione, le imprese che anelano al successo devono aggiornare i modelli formativi e quelli di business.

Il capitale umano rappresenta un vero e proprio asset strategico e, se valorizzato da progetti che mettano le persone al centro dell’innovazione, migliora competitività e performance aziendali. Si sa, le imprese che investono sull’asset umano acquisiscono vantaggi competitivi rilevanti. In Italia nascono Academy formative e Corporate University, in particolare nelle grandi aziende, mentre, per le piccole e le medie imprese, i sindacati e le associazioni imprenditoriali definiscono programmi formativi per lo sviluppo delle competenze essenziali per il futuro del lavoro grazie al contributo dei Fondi Interprofessionali.

La digitalizzazione dei processi formativi

I nuovi tool a disposizione ci aiutano a risparmiare minuti, ore e giornate. I servizi e le applicazioni agevolano la velocità di ricerca per utente, minimizzando tempi e fatica. Con la digitalizzazione dei processi formativi cambia la modalità di fruizione dei contenuti: l’apprendimento in azienda muta radicalmente passando da struttura statica (basata sul modello tradizionale face-to-face) a formazione interattiva (fruibile da mobile device e disponibile on demand).

Il numero delle imprese che adottano piattaforme e-Learning ha subito una crescita esponenziale, fino al 900% nell’ultimo decennio. Ora l’apprendimento è continuo e flessibile (si parla di flow-of-work, come spiegato in questo articolo di McKinsey) grazie all’implementazione di nuovi tool che consentono agli utenti di aggiornare costantemente le competenze.

L’apprendimento permanente si svolge in ogni momento, non solo in un contesto professionale: gli user possono partecipare a lezioni online, senza i limiti temporali e logistici imposti dalla formazione classica, e accedere a contenuti interattivi suggeriti da sistemi di Artificial Intelligence (AI) sulla base degli interessi e dei comportamenti di ogni fruitore. Aule virtuali, instant chat e video pillole formative solo alcune delle soluzioni didattiche più richieste: tra le tecnologie in rapida ascesa, la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) sono modalità sempre più accessibili grazie alla diminuzione di costi e tempi di apprendimento.

Come cambia il ruolo del Learning & Development?

In questi anni di rapide trasformazioni, in cui la tecnologia sembra più veloce della nostra capacità di apprendere, è strategico che il dipartimento L&D disegni programmi in grado di incoraggiare il lifelong learning. In un articolo dell’Harvard Business Review, Josh Bersin, sostiene che l’aggiornamento e lo sviluppo di nuove competenze giochino un ruolo fondamentale all’interno dei contesti lavorativi e che i dipendenti considerino le opportunità di sviluppo il secondo fattore più importante per il benessere sul posto di lavoro.

Le Corporate University oggi sono «HUB» della conoscenza in cui proporre soluzioni di apprendimento necessarie a creare nuova conoscenza, reskilling, upskilling, e costruire nuove professioni. Con la raccolta e l’analisi dei dati (Big Data), la preveggenza sarà alla base del futuro della formazione e della customizzazione: grazie ai nuovi tool analytics sarà possibile analizzare i comportamenti dello user e adottare soluzioni preventive, in tutti gli ambiti. Sarà possibile effettuare, per esempio, previsioni sul turn over aziendale, valutazioni sul risk management, analisi sul livello retributivo dei dipendenti.

La Customer Experience e il modello Netflix o “customer focused”


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In questo scenario cambia radicalmente anche il comportamento dei clienti, che sono informati e hanno aspettative maggiori rispetto alla Customer Experience. L’esperienza sta diventando il motore di molte realtà che hanno come goal primario quello di migliorare la CX o “Customer Experience”. È importante sottolineare – per i Responsabili della Formazione e Sviluppo – che l’obiettivo primario sarà ridisegnare la Learning Strategy, perché sia congruente con l’esperienza del cliente e perfettamente allineata alla mission aziendale.

“Scarica Infografica Netflix”
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Un nuovo modello di Corporate Learning

La rivoluzione dell’e-Learning nel campo della formazione ha portato a grandi cambiamenti sul piano dell’aggiornamento aziendale, e non solo. Nasce un nuovo modello di Corporate Learning in cui il learning process diventa più fluido e la risorsa è più responsabile, e certamente anche più autonoma. Muta l’approccio alla formazione e la metodologia didattica, ma non l’obiettivo da raggiungere: sviluppare competenze tecniche e soft skill in ottica di continuous learning.

La crescita, il fatturato e la stessa presenza sul mercato dipenderanno dall’aver intrapreso questo necessario cambiamento culturale. È quindi fondamentale che la formazione aziendale sostenga e guidi questo cambiamento, con un training adeguato.