Pensa Prima di Parlare, Perchè Parola Poco Pensata Porta Pena

Le aziende con una forte cultura dell’apprendimento si distinguono nel modello Talent Management Maturity di Bersin della Deloitte. Queste organizzazioni generano un flusso di cassa 2,3 volte maggiore per dipendente e un reddito 1,4 volte maggiore – con una fiducia in aumento del 170% nell’innovazione. Queste aziende in genere dimostrano capacità di comunicazione più sofisticate.

Ma quale impatto potrebbe avere una comunicazione migliore, sia interna che esterna, sulle organizzazioni globali? L’impatto della mancanza di tali competenze è evidente. L’economia del Regno Unito sta perdendo circa 63,7 miliardi di dollari l’anno in contratti persi a causa della mancanza di competenze linguistiche nella forza lavoro, mentre oltre il 27% dei posti di lavoro amministrativi e impiegatizi è andato perduto a causa del deficit linguistico.

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Morgan McKinley, società di servizi in consulenza per il recruiting prevede un sempre maggiore multilinguismo. Blogga: “Da un punto di vista commerciale, è importante capire il cliente e che tipo di persona sia, al fine di migliorare ulteriormente la relazione.” Morgan McKinley ritiene che l’impatto delle competenze linguistiche su un’efficace comunicazione interna aziendale possa essere più importante di quanto ci immaginiamo: “L’impatto del linguaggio è sicuramente innato, non se ne nota l’effetto sul luogo di lavoro. Ha il potere non solo di ridurre lo stress di un dipendente, ma anche di creare un ambiente di lavoro positivo che va a beneficio dell’azienda in molti modi. In questo senso, il potere del linguaggio pone le basi dell’esperienza lavorativa/sociale che percepiranno.

Il linguaggio che si usa sul posto di lavoro è di vitale importanza, ma altrettanto importanti sono i mezzi di comunicazione non verbali. Non è un buon atteggiamento quello di ritenere che un software di traduzione possa colmare questa lacuna. Molte delle sfumature della comunicazione che si traducono in un buon servizio al cliente o in partnership efficaci sono culturali e comportamentali, oltre che linguistiche.

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Le competenze linguistiche in Europa

L’Unione europea ha da tempo individuato la necessità di migliorare le competenze linguistiche in tutta Europa e ha istituito il programma Erasmus trent’anni fa per finanziare la formazione linguistica dei giovani. Tuttavia, quando nel 2012 un’indagine europea sulle competenze linguistiche ha testato le competenze della prima lingua straniera di studenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni, si sono riscontrate notevoli variazioni. Malta e la Svezia hanno registrato una media dell’82% per l’inglese come prima lingua straniera per leggere, ascoltare e scrivere a livello avanzato, mentre Spagna e Francia hanno registrato una media rispettivamente del 29% e del 14%.

In Inghilterra, meno del 9% degli adolescenti ha raggiunto un livello superiore a quello di base nella lingua straniera che sta studiando. Questo nonostante il fatto che un’indagine della Confederation of British Industry (CBI) abbia rilevato che quasi la metà delle imprese (45%) riconosce che le competenze in lingue straniere siano vantaggiose, con le lingue europee in testa alla lista di quelle richieste – francese 53%, tedesco 49%, spagnolo 36%. Tuttavia, non c’è dubbio che i datori di lavoro non possano contare sul fatto che la generazione Z post millenial che sta entrando nel mercato del lavoro disponga di competenze linguistiche superiori a quelle dei loro predecessori.

Agisci e Coinvolgi i Tuoi Studenti

Ci sono passi immediati che i professionisti dell’apprendimento e dello sviluppo possono compiere per iniziare a costruire una solida base per le capacità di comunicazione. Il primo è quello di mettere in atto uno strumento coerente a livello globale per valutare le attuali competenze linguistiche di tutti i dipendenti. Il passo successivo è quello di fornire un apprendimento digitale mirato al quale i dipendenti possano accedere dal proprio cellulare in caso di necessità. Sostenere questo con un tutor e un trainer in carne e ossa come manager e colleghi. Per poi continuare a valutare e rivisitare le competenze linguistiche e comunicative dei dipendenti e a tenerne traccia in base alla strategia aziendale.

Imparare a parlare un’altra lingua e a comunicare efficacemente con persone di un’altra cultura non è un compito banale. È importante che ogni singolo dipendente sia motivato a perseverare nell’apprendimento. Un modo per costruire un forte coinvolgimento dei dipendenti per l’attività corrente è quello di assicurarsi che le persone capiscano chiaramente perché stanno imparando un’altra lingua e cosa rappresenti per loro. Se capiscono che l’azienda ha un nuovo mercato di riferimento che contribuirà a far crescere l’azienda e, in ultima analisi, offrire una vita lavorativa più gratificante, è probabile che siano molto più ricettivi all’idea di apprendimento.

In un’organizzazione matura, l’apprendimento della lingua e della comunicazione è parte integrante nel rendere l’azienda un luogo attraente di lavoro, un luogo in cui i dipendenti hanno la possibilità di lavorare all’estero, per esempio, e ampliare i propri orizzonti. I mercati nella maggior parte dei settori stanno diventando sempre più multinazionali e complessi. Le organizzazioni con forti competenze linguistiche e di comunicazione di base sono nella posizione migliore per navigare in questo campo.

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