Siamo felici di presentare un post del blog Speexx a cura di Gunilla Huddleston, Marketing Manager di Language Connect!

“Più globale diventa il business, maggiori sono le sfide che si devono affrontare.

Una di esse consiste nell’assicurarsi che i programmi di training e sviluppo siano coerenti, efficaci e razionalizzati in tutto il mondo. Osserviamo la tecnologia e l’approccio basato sulla progettazione per vedere come possono condurre al successo.

Il lavoro ha subito rapidi mutamenti negli ultimi anni, portando le aziende a cambiare continuamente il proprio approccio e a trovare nuove strategie di miglioramento delle performance e di creazione di un ambiente di lavoro moderno per il proprio staff. Grazie ai progressi della tecnologia, le aziende hanno oggi più facilità nel permettere ai propri team, situati in Paesi diversi, di collaborare in sincronia per il raggiungimento di un unico obbiettivo.

Questa trasformazione richiede un’attenta considerazione e preparazione.
In quanto business leader, ci si deve assicurare di coinvolgere i propri team in formazione organizzata presso le varie sedi. Se si concentrasse il training unicamente in alcuni Paesi, si otterrebbe una formazione disarmonica e la motivazione degli impiegati subirebbe un crollo consistente.

L’ostacolo principale che i responsabili della formazione di aziende multinazionali devono tenere in conto è la barriera linguistica. Google Translator è sicuramente uno strumento utile, ma adattare i contenuti affinché si accordino ad un altro paese è un’operazione molto più complessa e richiede una conoscenza avanzata sia della lingua di partenza che di quella di destinazione, della cultura aziendale oltre ad una profonda comprensione di quali siano gli strumenti maggiormente efficaci per l’e-learning, come le presentazioni ed i contenuti audio/video. Quindi è necessario assicurarsi di adattare la formazione in modo da accordarla ai diversi paesi ed alle diverse culture presenti in azienda.

La crescita del fenomeno E-learning

L’e-learning si è profilato come una delle migliori strategie di cui il business può avvalersi per formare la propria forza lavoro dislocata in Paesi diversi, senza sacrificarne la qualità. Secondo lo studio di Research and Markets, il mercato crescerà al ritmo del 18,86% tra il 2014 ed il 2019.

Lo studio riporta che molte realtà stanno espandendo le loro attività in altre regioni del mondo. Ciò significa un aumento delle esigenze, da parte delle aziende, di migliorare la comunicazione e la collaborazione tra lavoratori e clienti.

I corsi online su larga scala (MOOCs- Massive Open Online Courses) sono un trend molto attuale dell’apprendimento online e molte prestigiose Università stanno introducendo questo modello che permette agli studenti di imparare in modo efficace, senza trovarsi fisicamente in classe.

Le sfide dell’E-learning nei diversi Paesi

Introducendo l’e-learning in diverse lingue e culture, le aziende si trovano ad affrontare le numerose sfide che insorgono nel momento in cui si organizza formazione nelle diverse aree del mondo. Un esempio illuminante si trova nello studio eseguito dalla University of Huddersfield che analizza come l’e-learning fornito a livello di studi superiori si differenzi in Regno Unito e Libia, identificando le barriere tecnologiche, culturali e gli altri ostacoli legati all’aspetto gestionale.

“La Libia si è dimostrata resistente al cambiamento e deve fare i conti con lo svantaggio legato alla mancata esperienza d’utilizzo di Internet da parte di molti studenti. Quindi, la politica ICT libica deve osservare i tentativi di impiego dell’ICT nell’ambito dell’insegnamento fatti in Regno Unito e valutare come l’e-learning impatti sull’educazione” si legge nel report, che fa riferimento al fatto che l’apprendimento a distanza ed i corsi di e-learning non siano considerati valide modalità educative e perciò non riconosciute dalle autorità educative.”

Inoltre, il report identifica un “digital gap” legato alla scarsa connessione ed all’inadeguatezza delle attrezzature, che impediscono a molti potenziali studenti di accedere a contenuti adatti via Internet.

Dal punto di vista del business, è essenziale considerare i parametri tecnici e fisici dell’ambiente di apprendimento virtuale, come pure la ricettività del personale di culture diverse.

 Come adattare l’apprendimento alle diverse culture?

Molte aziende sono consapevoli delle sfide che l’apprendimento interculturale comporta, ma sapersi rivolgere alle diverse culture non sempre è semplice.

Lo studio di Cisco Cultural Considerations for Global e-learning elenca diverse buone prassi, dall’identificazione della necessità di adattamento culturale ai suggerimenti da parte di chi è nativo della lingua, importanti al fine di rendere pertinenti i contenuti dell’’e-learning globale grazie al loro adattamento al mercato di riferimento.

Tenendo presenti questi fattori, è importante che le aziende elaborino in anticipo i loro piani di formazione internazionale ed analizzino gli ostacoli che interessano i vari Paesi in cui si eroga e-learning.

Per alcuni progetti di formazione internazionale è di vitale importanza che le aziende comprendano a fondo le dinamiche di apprendimento di ogni Paese in cui sono operative.

Una traduzione letterale potrebbe non essere efficace, poiché vi sono molti ostacoli da considerare, inclusi lo stile di scrittura che cambia di paese in paese oppure, per esempio, a causa di frasi idiomatiche che non sono facilmente traducibili letteralmente.

Occorre inoltre tenere presenti le variabili legate alla cultura: le sfumature ed il tono della voce possono impattare molto su come il contenuto verrà recepito ed elaborato dal personale.

Studiando con attenzione i mercati e raccogliendo regolarmente i feedback, le aziende possono trarre beneficio da metodi di apprendimento che diano agli impiegati la possibilità di migliorare le proprie conoscenze, capacità e di arricchire le proprie risorse.”

Ringraziamo Gunilla per i suoi spunti e per approfondire visita Language Connect.