Da Capo a Servant Leader, nuovi stili di relazione sul lavoro (e non solo)
Il Covid ha accelerato la spinta verso lo Smart Working e molte organizzazioni sono state spiazzate dal dover modificare repentinamente i propri modelli organizzativi. Da un giorno all’altro molti leader aziendali hanno dovuto imparare nuovi modi di comunicare, organizzare, motivare, controllare.
Quali caratteristiche devono avere gli “Smart Leader” in questo contesto in cui siamo tutti più dispersi e “soli”?
Il New Normal sta portando alla ribalta il concetto di Servant Leadership, che elaborato da R.K. Greenleaf ormai qualche decina di anni fa rappresenta un forte cambio di paradigma in ambito aziendale. I Servant Leader sono coloro che dismettono i panni del “capo” autoritario per abbracciare uno stile di leadership basato sul mettersi al servizio del propri collaboratori, facendo in modo che questi abbiano a disposizione tutte le risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi.
Il Servant Leader si prende cura del benessere dei propri collaboratori affinché essi lavorino in modo proattivo, con creatività e passione. È co-costruttore di significato assieme ai collaboratori e ne definisce assieme gli obiettivi e lo sviluppo. Cerca di creare le migliori condizioni lavorative, abdicando ad uno stile direttivo e decisionista a favore di un approccio in cui tutti vengono responsabilizzati a trovare le risposte ai propri interrogativi e a risolvere i problemi che si incontrano. Il focus non è tanto sulle competenze tecniche del leader quanto sulla capacità di relazione e di coaching delle risorse umane con cui collabora.
Non ho potuto fare a meno di pensare che questo cambio di paradigma del mondo aziendale è molto simile anche a ciò che sta avvenendo in sempre più famiglie, in cui si è passati da un modello di genitorialità autoritario a uno stile di educazione dei figli basati su rispetto, ascolto e comprensione reciproca. Tutto ciò viene riassunto di solito con il concetto di Disciplina Dolce, che sostituisce i premi e le punizioni con il dialogo, l’accoglienza e la condivisione di emozioni. L’idea sottostante è che un bambino cresciuto nella gentilezza sarà a sua volta un adulto gentile.
Può esistere un futuro in cui agire per supportare chi ci circonda e in generale il nostro pianeta, diventi la chiave del successo di chi ha un ruolo di responsabilità in qualsiasi tipo di organizzazione?
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