Parole italiane prese in prestito dall’inglese

Così come l’italiano anche l’inglese prende, e ha preso, in prestito moltissime parole da altre lingue come l’italiano, il francese e il tedesco. Semplice influenza culturale o voglia di dare alla propria lingua un sapore più internazionale? Beh, entrambe le cose.

Per quanto riguarda l’influenza dell’italiano, troviamo riferimenti a temi come il cibo, l’arte, la geografia e molto altro… Alcuni italianismi sono diventati di uso comune già a partire dal XVII secolo, uno su tutti la parola volcano. L’origine di questa parola deriva infatti dal nome dell’isola di Vulcano nell’arcipelago delle Eolie.

Nel corso della storia sono state molte le parole italiane prese in prestito dall’inglese, e da altre lingue, per motivi di influenza culturale o scientifica. Oggi questo fenomeno è ancora attuale ma il focus si è spostato su temi di uso più comune che vanno dal cibo alla moda.

Tralasciando gli abusatissimi luoghi comuni di pizza, spaghetti e mandolino, vediamo insieme alcune delle parole italiane più insospettabili usate comunemente in lingua inglese, a volte con un significato leggermente diverso da quello originale.

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L’architettura

Specialmente dal Rinascimento in poi, l’architettura del Bel Paese ha avuto una risonanza internazionale, sia per i nomi illustri di architetti e artisti che hanno lavorato in Italia e in Europa, sia per la qualità delle opere che ancora oggi attraggono milioni di turisti nelle città italiane. Parole come basilica, chiaroscuro, fresco (in inglese sta per affresco), hanno tutte origine dall’italiano, proprio ad indicare l’importanza che l’architettura italiana ha, e ha avuto, nel mondo. Oggi è diverso, e i grandi nomi dell’architettura, le famose archistar (che in inglese si dice starchitect) vengono un po’ da tutto il mondo.

La musica

Non è un caso che ancora oggi nei più grandi teatri di tutto il mondo risuonino le note delle più grandi Opere di grandi compositori italiani. L’Opera attrae ancora oggi milioni di spettatori da tutto il mondo. Parole come adagio, presto, forte, concerto, e molte altre vengono ancora utilizzate da star della musica internazionale per descrivere le loro canzoni. Lo stesso vale per alcuni strumenti, in primis il piano.

ragazza che presenta alla lavagna

Il cinema

Anche in questo ambito, l’Italia si è sempre distinta per la qualità dei suoi film, diretti da registi di fama internazionale e interpretati da attori e attrici che ancora oggi fanno parte dell’Olimpo di Hollywood. Seppur con qualche storpiatura in più rispetto ad altri temi, troviamo nel mondo del cinema vocaboli come comedy (termine che deriva dal termine commedia – a indicare un vero e proprio genere teatrale – a sua volta derivato dalla parola greca κωμῳδία: cōmōdìa), scenario (la scena), replica. E come non parlare dei termini diva, e primadonna comunemente utilizzati in inglese per descrivere persone dall’atteggiamento accentratore e un po’ sopra le righe.

Il mondo del lavoro

In realtà su questo tema abbiamo più preso che dato, ma una parola su tutte rischia di creare qualche confusione. Parliamo della parola curriculum che in italiano è quel documento dove si elencano tutte le esperienze lavorative di una persona ma in inglese assume il significato di “percorso di studi”. Se volete riferirvi al vostro curriculum, dovrete usare le parole CV (da non usare nella forma latina curriculum vitae, poiché difficilmente verrebbe compresa), o résumé (parola che deriva dal francese) ovvero una forma sintetica ed essenziale del vostro CV.

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Il cibo

Non potevamo esimerci dal raccontare qualcosa su ciò che ci distingue più di ogni altra cosa nel mondo. Il cibo italiano infatti è apprezzatissimo, specialmente in paesi come gli Stati Uniti, dove i ristoranti stellati e gli chef più famosi attingono proprio al patrimonio alimentare italiano per confezionare le loro ricette. Per questo motivo oltre alla pizza e agli spaghetti, troviamo comunemente termini come zucchini, broccoli, gnocchi, prosciutto, e gelato (da leggere rigorosamente con accento anglofono). Queste parole sono diventate talmente comuni da non richiedere una traduzione, perché tutti sanno di cosa stiamo parlando. Lo stesso vale per il mondo del caffè, ma occhio a qualche differenza. Se volete ordinare il classico caffè italiano, dovrete usare la parola espresso (/ɛˈsprɛsoʊ/), ma occhio al macchiato (/ˌmakɪˈɑːtəʊ/), poiché i meno attenti potrebbero confonderlo con un tazzone di latte e caffè, che in inglese ha assunto l’espressione di latte. Se ordinate del latte riceverete infatti una bevanda a base di latte e caffè. Un’altra parola legata al cibo che spesso trae in inganno è invece la parola confetti. In inglese non indicano infatti quei dolci di mandorla ricoperti di zucchero che siamo soliti ricevere o donare a matrimoni, battesimi, cresime e chi più ne ha più ne metta, ma indicano invece ciò che chiamiamo comunemente coriandoli.

Insomma, se pensavate che l’italiano fosse l’unica lingua a prendere in prestito così tante parole, specialmente dall’inglese, dovrete cambiare idea…

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